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TPLO cane – il CBD come coadiuvante post-operatorio

La TPLO, (Tibial Plateau Levelling Osteotomy, ovvero Osteotomia Livellante del Piatto Tibiale) è una tecnica chirurgica volta a modificare la biomeccanica del ginocchio in modo da neutralizzare l’instabilità articolare creatasi a seguito della Rottura del Legamento Crociato nel cane.

Questa operazione prevede che il veterinario esegua una piccola incisione nell’osso in prossimità del piatto tibiale. In seguito si stabilizza il piatto tibiale grazie all’inserimento di viti e placche, che hanno la funzione di correggere il difetto che caratterizza il ginocchio e di permettere all’animale di avere una buona qualità della vita senza dover necessariamente ricostruire il legamento.

Sintomi di rottura del legamento crociato nel cane

Il sintomo principale di rottura è la zoppia. Questa di solito compare:

  • improvvisamente, a carico di uno degli arti posteriori
  • più evidente all’inizio dell’attività fisica “zoppia a freddo”
  • in modo grave con importante scarico del peso o mancato appoggio.

Il decorso operatorio della TPLO nel cane

L’intervento al crociato del cane è un’operazione chirurgica che viene eseguita con la somministrazione di anestesia e che prevede un decorso post operatorio abbastanza delicato. Nei trenta giorni dopo la TPLO il cane deve rimanere a riposo (senza fare passeggiate eccessivamente lunghe, né tanto meno saltare o correre). Nei primi quindici giorni è prevista anche una terapia farmacologica a base di antinfiammatori, antibiotici e all’occorrenza antidolorifici. Sarà necessario attendere circa due mesi, periodo nel quale la zoppia comincerà a ridursi, fino poi a sparire del tutto.

Per ottenere una rapida e completa ripresa post operatoria del paziente è importante ridurre al minimo il dolore perichirurgico, che altrimenti potrebbe cronicizzare nei giorni successivi all’intervento impedendo al cane un recupero veloce.

Il CBD come coadiuvante post-operatorio

Da tutto ciò si può ben intuire come, oltre al dolore, il cane (soprattutto nella prima fase post-operatoria) sia sottoposto ad un grande stress dovuto all’anestesia, alla fasciatura, ai punti e alla difficoltà nel muoversi e, soprattutto, nell’espletare i bisogni fisiologici.

Premesso che è sempre bene rivolgersi ad un veterinario che saprà valutarne concentrazione e dosaggio, il CBD, sempre più impiegato in veterinaria, è sicuramente un valido aiuto per i nostri amici a quattro zampe. Il suo utilizzo si è rivelato infatti utile per il trattamento di una serie di patologie e per risolvere alcuni problemi legati a stress o ansia. Inoltre, non interagendo con altri farmaci, può essere affiancato alla terapia post-operatoria come coadiuvante contro stress, dolore e infiammazione:

  • riduce ansia e stress
  • cura dell’artrosi
  • allevia i sintomi dell’infiammazione intestinale
  • riduce le infiammazioni croniche e le malattie autoimmuni
  • protegge il sistema nervoso e aiuta a prevenire le malattie neurodegenerative
  • riduce i dolori
  • migliora la digestione
  • riduce il rischio ictus
  • è un ottimo supporto al sistema immunitario
  • favorisce la salute cardiovascolare
  • contrasta crisi epilettiche
Il CBD per animali contiene lo stesso principio attivo di quello per esseri umani. Non è psicoattivo, è legale al 100%. e non è inserito nella lista degli stupefacenti.

Il nostro caso: i due interventi TPLO di Mina

Questo articolo vuole essere anche di supporto per chi come noi si trova a dover aiutare il proprio cane nella fase di recupero post-operatorio. Lo sconforto spesso prende il sopravvento: gestire la fasciatura, il collare elisabettiano, le terapie farmacologiche è impegnativo senza considerare lo stress ed il dolore del nostro compagno a quattro zampe…

La nostra cagnolina Mina è nata con una malformazione del piatto tibiale in entrambe le zampe posteriori, cosa che abbiamo scoperto quando la zoppia da sporadica si è fatta più marcata. C’è da dire che la nostra “cucciola” è un’amante di palloni e palline varie per cui inizialmente anche il veterinario non ha dato peso alla cosa fino a quando ci siamo accorti che Mina iniziava ad alzarsi con difficoltà. Dopo la visita ortopedica l’amara scoperta: rottura del crociato destro e lesione del sinistro. L’iter post-operatorio per noi non è stato semplice: Mina rifiutava di espletare i bisogni fisiologici (per trattenere la pipì le è venuta pure la cistite), era depressa e ansiosa, tendeva a nascondersi se non potevamo tenerla in braccio. Il CBD, è stato di grande supporto: somministrato 3 volte al giorno l’ha aiutata a ritrovare la serenità permettendole di tornare alla normalità mentre la zoppia migliorava. Migliorava ma non passava: la lesione al crociato sinistro, a causa del maggior carico subito, si è trasformata in rottura.

È stato un anno e mezzo davvero difficile. Per operare anche il crociato sinistro abbiamo dovuto attendere svariati mesi dato che nel frattempo Mina aveva preso peso. Farla scendere anche di un solo etto è stata un’impresa titanica con una zampa operata da qualche mese e l’altra con la rottura. Alla fine, ad un anno esatto dal primo intervento, Mina ha subito intervento di TPLO anche alla zampa sinistra.

Nonostante ci fossimo già passati, è stata dura ed il recupero più difficoltoso. Di certo è che il disagio e lo stress vissuti con il primo intervento questa volta non c’è stato! Il cannabidiolo non è una panacea, ma decisamente un valido supporto anche per i nostri animali domestici.

Mina ad oggi, a distanza di quasi un anno dal secondo intervento, non zoppica più. Non sono più necessari gli antinfiammatori chimici (Previcox e Gabapentin). Il cannabidiolo (CBD) a cui abbiamo affiancato il cannabigerolo (leggi l’articolo: Il CBG (cannabigerolo): focus sulla cellula staminale di tutti i cannabinoidi) sono i suoi alleati per il benessere articolare e finalmente possiamo dire di vederla davvero serena di correre e giocare con le sue amate palline. Ed il nostro cuore vola…

Prodotti di qualità

Un prodotto di qualità è frutto di ceppi di Canapa accuratamente selezionati e di un buon terreno in cui crescere. Nella quasi totalità delle piantagioni di Canapa finalizzate all’estrazione del CBD non vengono infatti usati fertilizzanti né additivi chimici, anche se tuttavia in alcuni casi si ricorrono a quelli che oggi vengono definiti in agricoltura “fertilizzanti biologici”.

Il nostro consiglio è di verificare sempre se i prodotti siano certificati e la disponibilità dell’azienda a condividere risultati di test e analisi di laboratorio.

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