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Il Narghilè: il fascino della tradizione in epoca contemporanea

Il Narghilè è visto come un semplice strumento per fumatori ma in realtà è parte integrale della cultura tradizionale dei popoli mediorientali. Fumare il Narghilè nei paesi Orientali è un rito, un’attività sociale vera e propria.

Il narghilè (Egiziano shisha) è uno strumento per il fumo composto di un contenitore d’acqua, spesso profumata, al cui interno è fatta passare una spirale che consente al fumo di raffreddarsi prima di giungere alla bocca del fumatore attraverso un tubicino flessibile o, più raramente, rigido. È più frequentemente chiamato šīša (pr. “sciscia”) e nell’area ex-sovieticakaljan (кальян), termine d’origine turca che significa “bottiglia” (e, in persiano, “vetro”), adottato in gran parte dei Paesi Arabi. Il fumo è prodotto da un insieme di foglie di tabacco, spesso Virginia, impregnato di Melassa, che è tenuto sotto un foglietto di metallo bucherellato, sul quale è poggiata una brace di carbone. Quando il fumo è aspirato risulta essere quindi più fresco e depurato del fumo di pipa.

Oggi non c’è città occidentale che non abbia un bar o un caffè che offra anche la possibilità di assaporare il tabacco tramite questo strumento. Sebbene venga spesso proposto con l’aspetto “posticcio” da Mille e una notte, non ha perso la sua caratteristica principale:  quella di essere utilizzato in modo conviviale e condiviso tra le persone che siedono al tavolo.

Come si prepara il narghilè
Fase 1: l’acqua

La prima cosa da fare nella preparazione del narghilè è quella dell’inserimento dell’acqua nell’ampolla di vetro. Sarà sufficiente usare acqua fresca e pulita dal rubinetto di casa, spesso viene usata acqua a temperatura di 7 gradi e a piacere si potrà anche utilizzare acqua aromatizzata. Il livello di liquido all’interno dell’ampolla consigliato è quello che arriva a coprire lo stelo di acciaio interno per circa 3 centimetri. L’acqua  contenuta deve essere di almeno mezzo litro. A seconda di quanta acqua deciderete di inserire avrete una fumata più o meno densa e forte.

Fase 2: la composizione del narghilè

Una volta inserita l’acqua, il narghilè è pronto per essere assemblato in ogni sua parte. Per prima cosa sarà necessario montare il corpo sull’ampolla: a seconda della tipologia di narghilè, esso dovrà essere avvitato o semplicemente inserito in caso di presenza di una guarnizione. Fate sempre attenzione nell’accertarvi che corpo e ampolla siano ben fissati l’uno all’altro, così che non vi siano perdite d’aria o acqua. Non dimenticate di controllare che il cilindro sia immerso nell’acqua per non più di 3 cm.

Ora potete inserire negli appositi spazi anche il braciere (con relativi piatto e porta braciere) e i tubi con i vari bocchini.

Fase 3: la preparazione del tabacco

Una volta montato il vostro narghilè, potrete passare alla preparazione del tabacco. La pipa ad acqua si fuma utilizzando uno speciale tabacco disponibile in diversi aromi mescolato con melassa. Il tabacco da narghilè è, infatti, composto per il 95% di melassa, glicerina e un estratto del prodotto che avete deciso di scegliere ( ad esempio mela, limone , uva etc.). Non preoccupatevi dunque se, aprendo la confezione di melassa e tabacco , esso sembrerà molto oleoso e quasi bagnato: è proprio il tabacco giusto. Il tabacco va preso in piccole quantità con le dita e allargato per sistemarlo su tutto il braciere. Fate attenzione a non caricare troppo il braciere, altrimenti rischierete di rovinare il gusto della fumata: lasciate almeno 2 mm di spazio dal bordo, in modo che, una volta applicata la carta stagnola, essa non tocchi il tabacco, bruciandolo.

Fase 4: la copertura del braciere

Quando avrete sistemato il tabacco sul braciere, sarà il momento di passare alla stagnola: potete utilizzare il normale foglio alluminio che avete in casa e stenderlo. La dimensione del foglio non deve superare i 13 cm. Adagiatelo sul braciere in modo che lo copra completamente e fate attenzione che sia ben teso e chiuso. Una volta teso l’alluminio, con  uno stuzzicadenti procedete a bucherellarlo in linea verticale con file distanti non più di 0,5 cm.

Fase 5: accendere il narghilè

Ora è tutto pronto per l’accensione del vostro narghilè: consigliamo  utilizzare i carboncini appositi. I carboni  che meno inquinano il sapore del tabacco sono carboni naturali di cocco che vanno scaldati per qualche minuto (va benissimo anche il fornello della cucina)  e che  garantiscono una fumata uniforme e neutra per circa un’ora Quando il carbone sarà incandescente  posizionatelo sulla stagnola. Esistono anche carboncini  ad accensione rapida che non consigliamo perché contengono additivi con idrocarburi.

Fase 6: fumare il narghilè

Attendete che il carboncino smetta di emettere il fumo dovuto all’accensione; a questo punto iniziate ad aspirare pian piano il vapore utilizzando il bocchino. Non preoccupatevi se non esce immediatamente: il fumo inizierà a fluire una volta che la melassa comincerà a bruciare.

Buon divertimento!

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