Il cambiamento climatico ha affondato i suoi artigli così profondamente nel pianeta che i suoi segni sono ora visibili in qualsiasi giorno della meteorologia globale, dal 2012 in poi. L’ultima decade è stata d’altronde la più calda di sempre.
Cambiamenti climatici e inquinamento sono ovviamente strettamente legati. Aria, acqua e suolo: non c’è comparto terrestre che non sia stato alterato dalle attività antropiche. L’inquinamento oramai ha così tante sfumature da perderne il conto.
L’aumento costante delle temperature alimenta incendi, uragani e altre calamità che ormai è impossibile ignorare. Gli scienziati suonano il campanello d’allarme per ricordarci che il cambiamento climatico rappresenta ancora la più grande minaccia per la salute umana. Quando, nel 2021, diversi incendi hanno devastato alcune aree di Stati Uniti, Europa e Siberia, il Direttore Generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha dichiarato che “i rischi derivanti da qualsiasi singola malattia sono niente rispetto a quelli provocati dal cambiamento climatico”.
Tratto da: www.nationalgeographic.it – Perché il cambiamento climatico è ancora la principale minaccia per la salute umana
E questo non è che la punta dell’iceberg. Non possiamo più nasconderci dietro un dito pensando che tanto non cambierà nulla.
Record di caldo, piogge intense, grandinate estreme, violente trombe d’aria e alluvioni:
Anche in Italia l’impatto della crisi climatica è sotto gli occhi di tutti e i dati sull’accelerazione di questi fenomeni sono sempre più preoccupanti. Nonostante ciò, soprattutto nell’ultimo periodo, sono tornate “di moda” alcune fake-news sul tema. Così tra negazionisti puri, a chi attribuisce questi fenomeni esclusivamente a cicli naturali, le persone vengono bombardate da vere e proprie bufale. La disinformazione avanza, nonostante è ormai assordato che anche la comunità scientifica è concorde nell’affermare non solo che la crisi climatica esiste, ma anche che gli esseri umani ne sono i principali responsabili.
L’inquinamento del suolo, dell’acqua e dell’aria ha raggiunto un punto critico
E non si pensi che acquistare un’auto elettrica sia la soluzione alle emissioni di CO2: zero emissioni al consumo, ma tanti costi sociali e inquinamento alla fonte. Gli indiscussi benefici ambientali della mobilità su veicoli elettrici rispetto alla circolazione delle auto a benzina e diesel, cominciano a fare i conti con l’altra faccia della medaglia, legata alle emissioni inquinanti e alle condizioni di lavoro di una filiera produttiva ancora poco nota in Europa, quella delle batterie elettriche.
Canapa per ridurre l’inquinamento e frenare il cambiamento climatico
Potremmo elencare un’infinità di fattori che hanno portato all’esasperazione l’inquinamento ambientale globale, ma preferiamo parlare di come una pianta possa aiutarci a ripulire l’ambiente di cui, ricordiamocelo sempre, non siamo gli unici abitanti!
Da pianta resa illegale per far posto a petrolio e derivati, a una delle migliori risorse eco-compatibili, la canapa è considerata “purificante della natura”
La canapa potrebbe rivelarsi un formidabile strumento nella lotta al cambiamento climatico? Se lo chiede il Guardian che svela come alcuni ricercatori affermino che questa pianta dalla crescita rapida (può arrivare a 4 metri in cento giorni) “sia due volte più efficace degli alberi nell’assorbire e bloccare il carbonio”
Che la canapa possa catturare il carbonio atmosferico due volte di più rispetto ai principali ecosistemi e sia anche una possibile alleata nella lotta alla CO2, fornendo allo stesso tempo biomateriali negativi al carbonio per architetti e designer, lo certificano le conclusioni di uno studio realizzato dall’Università di Cambridge, che evidenzia come “la canapa industriale assorbe da 8 a 15 tonnellate di CO2 per ettaro di coltivazione. In confronto le foreste catturano tipicamente da 2 a 6 tonnellate di anidride carbonica per ettaro all’anno, a seconda del numero di anni di crescita, della regione climatica, del tipo di alberi”.
Tratto da: https://www.agi.it/cronaca: La canapa assorbe più anidride carbonica di qualsiasi bosco
Oltre a purificare l’aria dai gas serra, la pianta assorbe metalli pesanti cancerogeni come piombo, mercurio e cadmio dal suolo, pericolosi per la salute dell’uomo.
La fitorimediazione consiste nel mettere in pratica le note capacità di assorbimento di anidride carbonica (da 9 a 12 tonnellate per ettaro) e di bonifica degli agenti inquinanti del terreno, nelle campagne pugliesi devastate dall’industria pesante (come ad esempio l’ILVA a Taranto).
Un altro impiego sperimentale della canapa consiste nel recupero dei fanghi contaminati prodotti dal passaggio di acque di scarico industriale o fognature. La procedura standard prevede la raccolta ed essicazione di questi fanghi che saranno poi bruciati e stoccati in discarica; la canapa invece permette il recupero di questi fanghi che poi, una volta bonificati, diventano terriccio.
L’utilizzo della canapa impiegata per le bonifiche per dar vita a prodotti no-food, è una possibilità recentemente evidenziata da due diversi studi italiani. Fermo restando le problematiche per l’utilizzo sicuro in bioedilizia o in bioplastica, i ricercatori italiani hanno anche ventilato l’ipotesi di recuperare, in purezza, i metalli pesanti che la pianta assorbe, per evitare di creare nuovi siti di estrazione. Se gli studi saranno possibilisti, si chiuderebbe un cerchio non da poco: quello di bonificare i terreni resi tossici dalle attività umane nelle miniere abbandonate, e restituire gli stessi metalli pesanti senza dover più estrali dal terreno, preservando le preziose risorse e l’ambiente.
Ciononostante, a colpi di proibizionismo, la canapa è stata troppo a lungo messa da parte. Ad oggi, seppur riconosciute le sue potenzialità, l’incertezza normativa non ne facilita una dovuta ripresa sul mercato. Qualcosa però si sta muovendo, e anche il pianeta Terra avrebbe molto da guadagnarci.
approfondimenti:
https://europa.today.it/ambiente/auto-elettriche-materieprime.html
Auto e batterie elettriche, l’insostenibile costo ambientale e sociale delle materie prime
https://ilgiornaledellambiente.it/inquinamento-ambientale-inquinanti/
Inquinamento ambientale: inquinanti e tipi di inquinamento