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Il CBG (cannabigerolo): focus sulla cellula staminale di tutti i cannabinoidi

Il cannabigerolo (CBG) non è solo uno dei tanti fitocannabinoidi scoperti nella pianta di cannabis, ma è considerato la madre, la cellula staminale da cui si formano tutti i cannabinoidi della pianta: CBD, CBC, THC (tanto per citare i più famosi).

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fonte: RQS blog

IL CBG: cos’è

Il cannabigerolo (CBG) si sviluppa sotto forma di acido cannabinoide (CBGA) e, quasi tutto il CBGA della pianta si converte in THCA o CBDA (acidi cannabinoidi). La successiva decarbossilazione, che consiste nella perdita, per la molecola, di un gruppo carbossilico, formato cioè da un atomo di carbonio e un gruppo ossidrile (OH), trasforma gli acidi cannabinoidi negli equivalenti non acidi formando i cannabinoidi. Questa trasformazione avviene con il tempo, la luce e il calore. Se esposto alle giuste condizioni, il CBGA può anche essere convertito nel cannabinoide CBG. C’è inoltre da dire che è piuttosto difficile estrarre CBG poiché la maggior parte delle piante ha meno dell’1% di CBG in fase di raccolta.

CBG: un grande potenziale terapeutico

Come il CBD, il CBG è un cannabinoide non psicoattivo, ma dal CBD differisce sulla modalità di interferire con il nostro sistema endocannabinoide e, più precisamente, nel modo di legarsi ai recettori. Mentre il CBD stimola il sistema endocannabinoide per ripristinare l’omeostasi dell’organismo qualora vi fossero degli squilibri (spesso dovuti a stress o malattie), il cannabigerolo si lega ai recettori cannabinoidi – principalmente al recettore CB2 (presenti nell’intestino, nel tessuto connettivo e nel sistema nervoso). Soprattutto, il cannabigerolo sembra un agonista molto potente del recettore adrenergico alfa-2. Da un punto di vista medico, questa è la scoperta “potenzialmente più importante”. Farmaci o terapie mirati a quel recettore sono stati utilizzati nel trattamento di una serie di malattie, che vanno dall’astinenza da oppiacei e dalla voglia di sigarette all’ipertensione, all’ansia, al dolore.

fonte: kalapa-clinic.com
INFIAMMAZIONE INTESTINALE
  • Uno studio realizzato dai ricercatori del Dipartimento di Farmacia dell’Università di Napoli Federico II, insieme ai medici del reparto di Diagnostica dell’Ospedale dei Pellegrini di Napoli e i ricercatori del CNR di Pozzuoli, ha messo in evidenza l’azione del CBG in un caso di infiammazione intestinale arrivando alla conclusione che “il Cannabigerolo è una nuova opportunità terapeutica per chi soffra della patologia indicata”.
ANSIA E STRESS
  • Il cannabigerolo (CBG) inibisce il neurotrasmettitore Acido Gamma-Amminobutirrico (GABA), riuscendo nell’intento di diminuire lo stato d’ansia oltre a una riduzione della tensione muscolare
GLAUCOMA
  • il CBG (in combinazione con il CBD) contribuisce a ridurre la pressione intraoculare aumentando il drenaggio dell’occhio.
DEPRESSIONE
  • La scienza sostiene come il CBG possieda proprietà antidepressive e analgesiche con effetti potenzialmente anche antidolorifici.
NAUSEA
  • Studi preclinici hanno messo in evidenza come il CBG possa interagire con la sensazione di nausea.
TUMORI E CELLULE CANCEROGENE
  • Alcuni studi hanno evidenziato come il CBG potrebbe inibire la crescita delle cellule cancerogene; tuttavia ancora molto c’è da fare e studiare per dare risposte quanto più precise sul tema.
NEUROPROTEZIONE
  • Il CBG è un promettente agente terapeutico nei disturbi associati al sistema nervoso centrale come l’epilessia e la malattia di Huntington. I primi a mettere in luce questa proprietà sono stati i ricercatori del Departamento de Bioquímica y Biología Molecular dell’Instituto Universitario de Investigación en Neuroquímica, di Madrid.
PROPRIETÀ ANTIFUNGINE E ANTIMICROBICHE
  • Come la stragrande maggioranza dei principali cannabinoidi, il CBG presenta proprietà antifungine e antimicrobiche, descritte per la prima volta nel 1982 sulle pagine del Journal of Pharmaceutical Sciences.
PSORIASI
  • Il cannabigerolo aiuta a contrastare questo tipo di patologie, un argomento che abbiamo già affrontato vista l’efficacia che in tal senso mostra anche il CBD. Il cannabigerolo – e in generale i cannabinoidi – esercitano una funzione antinfiammatoria anche a livello topico.
DISFUNZIONI VESCICALI
  • Il CBG risulterebbe essere il cannabinoide più efficace per il trattamento delle disfunzioni della vescica, come evidenziato nel 2015 sulle pagine di Natural Product Communications da un’equipe di ricerca italiana.

CBG e CBD: una combinazione ottimale

il CBG è conosciuto per la sua capacità di alleviare i dolori grazie alle sue proprietà analgesiche. Gli studi scientifici che hanno misurato gli effetti del CBD isolato nel trattamento del dolore acuto non hanno segnalato effetti benefici, al contrario di quanto riscontrato nel trattamento del dolore cronico. In questo caso, infatti, il CBD aveva mostrato una potente azione analgesica, in associazione ad altri cannabinoidi. In particolare, il CBG  ha delle significative proprietà analgesiche contro il dolore infiammatorio; agisce aumentando il tono endocannabinoide, permettendo all’anandamide di agire a più lungo raggio.

Il CBG ha molti vantaggi, che sono attualmente oggetto di ulteriori ricerche. Uno di questi è che il cannabigerolo può aiutare con il cancro, la neuro-degenerazione e la colite. Si ritiene inoltre che sia utile per combattere l’infiammazione, il dolore e la nausea. Uno dei vantaggi più interessanti è che il CBG in combinazione con altri cannabinoidi, può aiutare a curare il glaucoma e alleviare la pressione intraoculare, cosa che il CBD da solo non riesce a fare, tuttavia, CBG e CBD funzionano in tale senso se usati in combinazione”.

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