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Fibromialgia e CBD – un aiuto concreto di cui si parla poco

Fibromialgia e CBD: scopriamo come alleviare i dolori in modo naturale e compatibile con il nostro organismo.

Fibromialgia: cos’è

La fibromialgia, detta anche sindrome fibromialgica (FMS), è una condizione patologica cronica caratterizzata da dolori diffusi e persistenti associati ad una marcata spossatezza fisica. La sua diagnosi e le sue caratteristiche cliniche sono state a lungo controverse. Non si tratta di un disturbo psichico, anche se lo stress psicofisico e l’ansia possono incidere su di essa, e tuttora alcuni specialisti la vedono come un insieme variegato di sintomi spesso trattati come psicologici.

Il termine “fibromialgia” significa dolore nei muscoli e nelle strutture connettivali fibrose (i legamenti e i tendini). Questa condizione viene definita “sindrome”, poiché esistono segni e sintomi clinici che sono presenti in contemporanea e possono essere, tra gli altri:

  • dolori muscolari diffusi
  •  disturbi del sonno
  •  colon irritabile
  • bruciore intimo
  • “fibro-fog” (difficoltà a concentrarsi e ad effettuare semplici elaborazioni mentali)
  • stanchezza cronica

Inquadrare una patologia di questo tipo è estremamente complesso: molti sintomi sono aspecifici e comuni ad altre patologie muscoloscheletriche, endocrine o neurologiche, che vanno escluse attraverso una raccolta dettagliata della storia del paziente, una visita approfondita e l’esecuzione di test diagnostici mirati.

Fibromialgia: cause

La causa esatta della fibromialgia rimane poco chiara, ma si pensa che sia dovuta a livelli anomali di alcune molecole (come neurotrasmettitori, peptidi e altre sostanze chimiche) del sistema nervoso centrale (che comprende il cervello, il midollo spinale e i nervi) e a cambiamenti nel modo in cui il cervello elabora i le informazioni legate agli stimoli dolorosi. Inoltre, sembra che altri diversi fattori (compresi quelli genetici e ambientali) possano contribuire alla fisiopatologia della FMS. In molti casi, infatti, la FMS pare essere scatenata anche da eventi emotivamente o fisicamente stressanti, come la rottura di una relazione, la morte di una persona cara, una ferita, un’infezione o un trauma, il parto o un’operazione.

Da ciò si evince come la fibromialgia sia piuttosto complessa da trattare: sia perché differente a seconda del soggetto che ne viene colpito sia per la varietà delle cause. 

Fibromialgia e CBD

La Fibromialgia è una sindrome che colpisce prevalentemente le donne, caratterizzata da un insieme di sintomi aspecifici, ma che si ripetono in ogni persona. Spesso questa sindrome è associata ad altre patologie ben definite. Purtroppo non abbiamo test biologici o strumentali che ci permettano di fare una diagnosi. Definiamo che una persona è affetta da Fibromialgia, quando sono escluse altre patologie possibili. Per tale motivo, le persone che soffrono di Fibromialgia, passano anni a fare accertamenti e a provare terapie, soffrendo e senza arrivare a risolvere il problema della loro sofferenza. Steroidi, Antidepressivi, Antiepilettici, Antiinfiammatori, Integratori alimentari, Agopuntura, Fisioterapia, Yoga, Ginnastica dolce, Massaggi, Psicoterapia, sono tutti rimedi che chi è affetto da Fibromialgia ha provato, con benefici minimi e per breve periodo.
Alcuni ricercatori ipotizzano che la Fibromialgia, sia dovuta ad un deficit del Sistema endocannabinoide (SEC). Per tale motivo ha senso curare queste persone con la cannabis. Rispetto al trattamento con i farmaci tradizionali, la cannabis da un maggior numero di successi, migliorandone la qualità della vita. Non è semplice, perché spesso queste persone sono molto sofferenti e demotivate da tanti insuccessi terapeutici. Va trovato il dosaggio giusto e il corretto rapporto THC:CBD. Va dato tempo ai fitocannabinoidi di trovare la giusta interazione con il SEC. Spesso ci vuole tempo e pazienza, perché va sempre ricordato che non esiste un dosaggio uguale per tutti.

Cannabis e Fibromialgia – Dott. Marco Bertolotto (dottormarcobertolotto.com)

Non esiste una cura definitiva per la fibromialgia che, oltretutto, è anche una patologia cronica. Tra i farmaci più comuni utilizzati per alleviarne i sintomi troviamo antidolorifici, analgesici, antidepressivi e antiepilettici. Farmaci che tuttavia presentano notevoli effetti collaterali, oltre al fatto che dovranno essere utilizzati sostanzialmente a vita.

Il CBD invece, grazie alla sua origine del tutto naturale, non presenta alcuna controindicazione. Fortunatamente le ricerche sugli effetti benefici del CBD si sono intensificate, e hanno prodotto risultati sicuramente interessanti e incoraggianti. Vediamo nello specifico come chi è affetto da fibromialgia può trovare benefici dal CBD (cannabidiolo).

In primis le persone che usano CBD per trattare la fibromialgia hanno riportato i seguenti benefici:

  • riduzione del dolore
  • diminuzione dell’utilizzo di antidolorifici tradizionali
  • minore infiammazione
  • miglioramento dell’umore del paziente
  • aumento della qualità del sonno

Fibromialgia e sistema endocannabinoide

É stato dimostrato che i pazienti con la fibromialgia risultano avere una carenza di endocannabinoidi. Quando si parla di una “carenza di endocannabinoidi” ci si riferisce al cattivo funzionamento del sistema endocannabinoide e dei suoi recettori. All’interno del corpo umano sono presenti diversi sistemi biologici, ognuno dei quali ha delle funzioni ben precise. Ad esempio, il sistema endocrino provvede alla produzione e al rilascio degli ormoni, mentre il sistema immunitario provvede alla difesa dell’organismo da virus, batteri e altri microrganismi. Oltre a questi sistemi, però, ce n’è uno un po’ meno famoso ma importantissimo: il sistema endocannabinoide.

Di fatto, si tratta di una macchina interna che provvede alla regolazione delle funzioni vitali dell’uomo tramite l’invio di determinati segnali alle cellule. Questa rete comunicativa fa sì che il nostro organismo mantenga un equilibrio e che i processi cognitivi e fisiologici basilari avvengano in maniera normale. Tra gli aspetti più importanti che regola il sistema endocannabinoide ci sono la fame, il sonno, l’umore e il dolore.

Il CBD è un integratore davvero eccellente per quei soggetti che soffrono di questa malattia. Oltre che come anti-infiammatorio, ansiolitico e anticonvulsivante sta emergendo come promettente alleato per il trattamento del dolore, in quanto interagisce con il sistema endogeno dei cannabinoidi Il beneficio primario risiede nella capacità che il CBD ha di regolarizzare il cosiddetto sistema endocannabinoide, che riveste un ruolo fondamentale proprio nella gestione dello stress.

Oltre alle proprietà antinfiammatorie e antiossidanti l’olio di CBD:
  •  grazie alle sue proprietà analgesiche e antidolorifiche, riduce la percezione dolorosa, alleviando il dolore cronico associato alla fibromialgia
  • diminuisce il malessere associato agli stati d’ansia: è stato dimostrato che il CBD è in grado di contrastare l’ansia o i disturbi legati all’umore grazie all’interazione diretta con il sistema di neurotrasmissione GABAergico e serotoninergico che regolano queste attività.
  • grazie ai suoi effetti ansiolitici, il CBD aiuta a combattere l’insonnia e migliora la qualità del sonno.

Il CBD ha molteplici effetti benefici perché diminuisce il dolore, riduce l’ansia e migliora i disturbi dell’umore, portando ad una maggiore percezione di benessere.


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